Energy Spring Park: il quartiere green dove si produrrà energia rinnovabile (anche con la geotermia)
Proseguono i lavori di rigenerazione urbana della zona Ex Philips che vede nell’efficienza energetica e nella qualità di vita i due asset di sviluppo dell'area.
A Monza nascerà un quartiere green dove verrà prodotta energia alternativa, anche attraverso la geotermia. Un progetto, Energy Spring Park questo è il nome, che vedrà la luce nei 135mila metri quadrati della zona Ex Philips di proprietà della famiglia Bellazzi. Nell’area attualmente è allestito il grande centro vaccinale gestito dalla Asst Monza, hub che rimarrà attivo fino a fine settembre, salvo nuove proroghe.
“Una rigenerazione urbana dell’area che darà una nuova energia alla città, non solo grazie alle diverse funzioni, tra cui sportiva, residenziale e servizi alla persona, ma anche e soprattutto nel senso letterale del termine. Come fu nel caso dell’hub vaccinale la concretezza delle azioni orientata al benessere dei cittadini prende forma nel nuovo ambizioso progetto di produzione di energia rinnovabile in loco” si legge nella nota stampa.
L’obiettivo è quello di trovare una soluzione alla sempre crescente sete di energia e alla necessità di ridurre CO2 in atmosfera, proprio nel sito dove sorgeva il polo industriale della Philips, in collaborazione con gli enti fornitori di energia più importanti di Monza verrà prodotta energia alternativa, attraverso anche la geotermia.
Un’operazione che vedrà la luce nei prossimi anni, con l’intenzione di portare nelle case dei monzesi energia prodotta solo con fonti rinnovabili, garantendo risparmio di risorse e denaro e assicurando al pianeta intero un futuro sostenibile.
“Terzo in Lombardia in termini numerici e primo a livello di efficienza e gradimento del pubblico, l’hub vaccinale rimarrà aperto fino al 30 settembre, che mi auguro sia la data finale, nella speranza che questa situazione di emergenza termini al più presto e possa lasciare spazio a un altro servizio per il nostro territorio nell’ottica della sostenibilità urbana” – commenta GianMaria Bellazzi.
Fonte: GEONEWS